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Proprietà : Federazione Nazionale Pro Natura e Circolo Legambiente Valtriversa (dal 2020)Â
Piovà Massaia - n° di particelle: 7 - anno acquisizione: 2020-2021-2022Â
L’area è costituita da una stretta vallata paludosa racchiusa tra rilievi collinari abbastanza impervi. La vegetazione è costituita prevalentemente da ontano nero (Alnus glutinosa), con alcuni esemplari di considerevoli dimensioni, cui si accompagnano individui di salice bianco (Salix alba), salicone (Salix caprea) e numerose specie arbustive, come frangula (Frangula alnus) e viburno palla di neve (Viburnum opulus). Nelle zone immediatamente adiacenti alla zona umida cresce un tipico bosco appartenente alla consociazione del querco-carpineto, con la presenza di querce (Quercus spp.), carpini bianchi (Carpinus betulus), tigli selvatici (Tilia cordata), aceri campestri (Acer campestre), ciliegi (Prunus avium), ciavardelli (Sorbus torminalis), castagni (Castanea sativa) e bagolari (Celtis australis).
Proprietà : Federazione Nazionale Pro Natura e Circolo Legambiente Valtriversa (dal 2020)Â
Villanova d'Asti - n° di particelle: 2 - anno acquisizione: 2021
Si tratta di un lungo tratto di un rio (localmente noto come bialera viva) e della fascia di terreno boscato che lo costeggia. È costituita da un corso d’acqua di origine artificiale, ma risalente al medioevo, realizzato per consentire il funzionamento di alcuni mulini, sfruttando alcune sorgenti naturali. Il rio si trova nella frazione Savi del Comune di Villanova d'Asti. Si tratta di un ambiente umido di prioritario interesse naturalistico e di grande bellezza, che ospita un'idrofauna di notevole interesse e che sulle sponde alveali accoglie ontani, salici e farnie di dimensioni imponenti.
Querco-carpineti di Piovà Massaia e Passerano Marmorito - 22.080 mq
Proprietà : Federazione Nazionale Pro Natura e Circolo Legambiente Valtriversa (dal 2020)Â
  Piovà Massaia : n° particelle 7 - estensione 16.960 mq - anno acquisizione: 2021-2022
  Passerano Marmorito : n° particelle 1 - estensione 5.120 mq - anno acquisizione: 2021
La consociazione boschiva del querco-carpineto rappresenta la forma più naturale dei rilievi collinari interni del Piemonte, quella che sarebbe predominante se l’uomo non avesse provveduto, nel corso della sua storia, a eliminarla in modo quasi totale. È caratterizzata dalla presenza di querce (farnie, roveri, cerri e roverelle), carpini bianchi, tigli selvatici, aceri campestri, aceri di monte, ciliegi, ciavardelli, castagni, ornielli e bagolari. Di grande interesse scientifico e paesaggistico la presenza di alcuni esemplari di faggi e pini silvestri: si tratta di relitti glaciali, cioè piccole popolazioni di specie che durante le glaciazioni del periodo Quaternario erano molto diffuse, ma che con il successivo riscaldamento del clima non hanno più trovato condizioni idonee per la loro presenza, con l’eccezione di poche e limitate aree, ove sono riuscite a sopravvivere fino ai giorni nostri.
Cerreta di Moncucco Torinese - 11.200 mq
Proprietà : Federazione Nazionale Pro Natura e Circolo Legambiente Valtriversa (dal 2020)Â
  Moncucco Torinese - n° particelle 2 - estensione 11.200 mq - anno acquisizione: 2023
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Si tratta di un nucleo forestali a prevalenza di cerro (Quercus cerris L.), incluso nell’ambito di un’area a querceti mesoxerofili intervallati a piccole zone di ceduo di robinia, castagno e boscaglie di invasione a prevalenza di nocciolo. Il cerro è una specie presente allo stato sporadico e isolato in molti settori collinari e pedemontani del Piemonte, ma raramente forma dei boschi in purezza, anche a causa della selezione negativa che ha subito nel corso dei secoli scorsi per la minore qualità del legno rispetto alle altre querce o per la scarsa concorrenza nei confronti di specie invadenti come il castagno o la robinia. La struttura del bosco è piuttosto varia e si identificano alcuni settori di fustaia o di cedui molto invecchiati con esemplari anche di notevoli dimensioni. Costituisce una formazione relitta piuttosto isolata da altre simili e risulta l’unica presenza di bosco di cerro di una certa estensione in provincia di Asti.
Boschi misti - 72.560 mq
Proprietà : Federazione Nazionale Pro Natura e Circolo Legambiente Valtriversa (dal 2020)Â
Piovà Massaia: n° particelle 7 - estensione : 17.450 mq - anno acquisizione: 2022-2023-2024
Passerano Marmorito: n° particelle 9 - estensione : 8.820 mq - anno acquisizione: 2025
Cerreto d’Asti: n° particelle 2 - estensione : 3.320 mq - anno acquisizione: 2022
Albugnano: n° particelle 2 - estensione : 14.140 mq - anno acquisizione: 2023
Castelnuovo Don Bosco: n° particelle 8 - estensione : 17.770 mq - anno acquisizione: 2024
Montemagno Monferrato: n° particelle 4 - estensione : 11.060 mq - anno acquisizione: 2025
I boschi misti rappresentano una degradazione, più o meno avanzata, di querco-carpineti, nei quali le specie prioritarie sono state sostituite in misura variabile da specie di invasione, spesso alloctone, come la robinia e l’ailanto. In tempi molto lunghi, ben superiori a quelli di una generazione umana, è possibile, ma non certo, un ritorno verso condizioni più naturali. Questo può tuttavia essere rafforzato e soprattutto accelerato con adeguati interventi di tipo selvicolturale. Di particolare interesse alcune particelle, localizzate a Piovà Massaia, per la considerevole presenza di esemplari di salice grigio (Salix cinerea)
Il biotopo forestale di Valpinzolo - 58.510 mq
Proprietà di TGBM (ante 2020)
Castelnuovo Don Bosco, fr. MondonioÂ
L’ambiente forestale è formato da lembi circoscritti di fustaie disetanee miste costituite essenzialmente da latifoglie decidue autoctone, di limitata estensione ma floristicamente ricche di specie, cui si affiancano cedui invecchiati evolventi a fustaia. Tali formazioni forestali di versante identificano isole relitte di bosco paraclimacico di notevole significato ecologico e vegetazionale. Al loro interno la robinia è presente con ridottissimi valori di abbondanza-copertura e con gradi di vitalità molto bassi (a causa dell’ombreggiamento). Nell’ambito delle cenosi forestali seminaturali in oggetto, fra le specie arboree più importanti si registrano: il cerro (Quercus cerris), che nell’area in esame conta alcune decine di individui localizzati verso la sommità del rilievo collinare, costituenti il frammento superstite di una cerreta un tempo assai più estesa; la farnia (Quercus robur), presente con numerosi esemplari di età ragguardevole e imponenti dimensioni; il rovere (Quercus petraea), distribuito qua e là con individui sparsi; il carpino bianco (Carpinus betulus), una delle specie costitutrici della cenosi, presente con dense concentrazioni; l’acero campestre (Acer campestre), specie che nell’area conta esemplari di notevoli dimensioni; il tiglio selvatico (Tilia cordata), specie sciafila e miglioratrice del suolo, presente con una cinquantina di individui, alcuni dei quali di considerevoli dimensioni; il ciliegio (Prunus avium), assai diffuso, che tra l’altro annovera un poderoso esemplare circasecolare; il pioppo tremolo (Populus tremula), ben rappresentato nelle fitocenosi in esame; il ciavardello (Sorbus torminalis), che conta alcuni individui con portamento arboreo di inconsuete dimensioni (altezza oltre i 10 m); il castagno (Castanea sativa), con individui per lo più colpiti dal cancro corticale; il pino silvestre (Pinus sylvestris), sporadicamente presente presso le vette collinari.
Il querco-carpineto di Vota Granda - 5.120 mq
Proprietà di TGBM (ante 2020)
Passerano MarmoritoÂ
Formazione forestale di modesta estensione, caratterizzata da un microclima fresco-umido, dove
lembi di bosco disetaneo misto d’alto fusto si alternano a cedui evolventi a fustaia. Le specie arboree più significative costituenti la cenosi sono la farnia (Quercus robur), il rovere (Quercus petraea), il carpino bianco (Carpinus betulus), l’acero campestre (Acer campestre), il ciliegio (Prunus avium), il castagno (Castanea sativa), il pioppo tremolo (Populus tremula), il ciavardello (Sorbus torminalis), il pino silvestre (Pinus sylvestris). Di particolare interesse la presenza, seppur con pochi individui sparsi, del pioppo gatterino (Populus canescens), del pioppo bianco (Populus alba) e del tiglio selvatico (Tilia cordata). Sempre tra le fanerogame arboree e arbustive che entrano nella composizione dell’associazione forestale rientrano ancora il nocciolo (Corylus avellana), il biancospino (Crataegus monogyna), l’olmo campestre (Ulmus minor), la cornetta (Coronilla emerus), il citiso (Cytisus sessilifolius), la lantana (Viburnum lantana), il ginepro (Juniperus communis). Nell’ambito dell’area boschiva di Vota Granda meritano un cenno speciale alcune maestose farnie secolari, localizzate sul medio e alto versante, che spiccano per l’imponenza del loro tronco e per lo sviluppo della loro chioma massiccia ed espansa.
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I boschi misti dell'incisione valliva di Muscandia - 11.000 mq
Proprietà di TGBM (ante 2020)
Pino d'Asti
Formazione forestale ubicata su di un acclive versante collinare che si segnala per:
1) la presenza di una stretta fascia boschiva mesoxerofila collocata in prossimità del dosso (su suoli poco profondi, erosi e a reazione neutro-subacida), costituita essenzialmente da un lembo di orno-querceto, dove spiccano grandi esemplari di roverella (Quercus pubescens), orniello (Fraxinus ornus) e bagolaro (Celtis australis);
2) per la conservazione di lembi residuali di querco-carpineto che occupano il medio versante, dove accanto alle farnie (Quercus robur) e ai carpini bianchi (Carpinus betulus) si
riscontra l’interessante presenza di numerosi tigli selvatici (Tilia cordata), aceri campestri (Acer campestre), aceri di monte (Acer pseudoplatanus) e ciavardelli (Sorbus torminalis), nonché di alcune isolate stazioni abissali di faggio (Fagus sylvatica), con significato di relitto delle fasi glaciali;
3) per la persistenza di un’ampia fascia di bosco igrofilo a dominanza di ontano nero (Alnus glutinosa), salice bianco (Salix alba) e pioppo bianco (Populus alba) situata nel fondovalle, lungo il corso del rio di Muscandia.