Gli ambienti forestali acquisiti dalle Associazioni sono oggetto di una gestione improntata a criteri di conservazione integrale e finalizzata a tutelare in modo rigoroso gli assetti strutturali, la complessità ecologica e la varietà biologica dei diversi ecosistemi, senza introdurre alcun tipo di modificazione, alterazione, trasformazione o perturbazione che possa comprometterne la fisionomia, l’integrità e gli equilibri.
L’attività gestionale si limita alla reintroduzione di specie vegetali autoctone, all’eradicazione di quelle alloctone, al miglioramento della struttura delle formazioni boschive e al consolidamento della loro stabilità ecologica.
Sui siti protetti sono promossi studi scientifici e ricerche sul campo di tipo floristico, vegetazionale, faunistico ed ecologico. Vengono inoltre, periodicamente organizzate visite guidate e attività ecocompatibili di fruizione didattica.
Tipologie di boschi tutelati
Le formazioni boschive tutelate sono di prioritario interesse ecologico: querco-carpineti, querceti di rovere, querceti di farnia, cerrete, saliceti igrofili, alneti di ontano nero.
Caratterizzati da una significativa impronta di naturalità, all’ombra del livello arboreo, accolgono un sottobosco multiforme e fitobiocenoticamente diversificato, organizzato sugli altri strati vegetazionali (arbustivo, suffruticoso, lianoso, erbaceo, epigeo e ipogeo) che suddividono verticalmente il biospazio all’interno delle associazioni vegetali pluristratificate.
Sul piano della biodiversità animale, questi ecosistemi forestali stabili, rappresentano l’habitat d’elezione per una variegata fauna di invertebrati e di vertebrati.
0,1% è l'area occupata da alneti di ontano nero rispetto alla superficie forestale complessiva nel Monferrato astigiano.