Progetti di tutela dei boschi naturali del Nord-Astigiano
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Acquisire un bene quale un bosco o una zona umida rappresenta, oggi, una delle forme più concrete ed efficaci di protezione. Come infatti dimostra l’esperienza, gli altri vincoli (di tipo paesaggistico, naturalistico, ambientale, ecc.) possono essere superati, soprattutto se sussiste una precisa volontà politica di destinare il territorio ad altre, magari più redditizie, forme di utilizzazione.
In Provincia di Asti l’associazione locale “Terra, Boschi, Gente e Memorie” di Castelnuovo Don Bosco (10), a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, ha avviato un progetto di conservazione ambientale basato sull’acquisizione diretta dei siti di speciale valore ecosistemico. Ad oggi tutela circa 50 ettari di bosco, in parte di proprietà e in parte attraverso forme di usufrutto.
Dal 2019, l’attività di salvaguardia dei boschi del Nord-Astigiano è stata rafforzata dall’intervento di due associazioni di rilevanza nazionale: la Federazione Nazionale Pro Natura (11) e il Circolo Legambiente Valtriversa (12). Grazie a progetti di autofinanziamento, queste due Associazioni sono diventate proprietarie di circa 9 ettari di boschi di grande pregio naturalistico, che sono così stati sottratti ad ogni possibile forma di degrado.
Altri 7,4 ettari di boschi di qualità (querco-carpineti con faggi e querceti termofili), situati in regione Santonco, sono cogestiti dalle 3 associazioni insieme ai proprietari. Inoltre, circa 38 ettari di boschi pubblici di proprietà del comune di Piovà Massaia, adiacenti a quelli tutelati e anch’essi di notevole pregio naturalistico, potrebbero divenire oggetto di specifiche ed efficaci misure di tutela ambientale.
Tra le aree più importanti soggette a protezione segnaliamo il bosco di Vota Granda a Passerano Marmorito, un lungo tratto boscato della Bialera Viva a Villanova d’Asti e l’alneto impaludato di ontano nero di Lago Freddo (13), sito nel comune di Piovà Massaia.
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La pratica di acquisire, da parte di Enti o Associazioni, porzioni di territori o edifici al fine di garantirne la tutela ha le sue origini in Gran Bretagna, dove nel 1895 fu fondato il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty (1), che oggi conta più di 5 milioni di soci e gestisce, unitamente al “confratello” scozzese (2), circa 700 proprietà.
Nel nostro Paese, l’esempio più famoso riguarda il Fondo per l’Ambiente Italiano (3), nato nel 1975, che attualmente si prende cura di circa 70 siti, in prevalenza di interesse storico e architettonico, anche se non mancano alcuni esempi di aree naturali, come il Bosco di S. Francesco ad Assisi e la riserva naturale del Fallistro sulla Sila.
Un altro esempio è rappresentato dal Fondo Forestale Italiano (4), Associazione senza scopo di lucro che ha acquisito un’ottantina di ettari di foreste e ne gestisce un altro centinaio a seguito dell’affiliazione dei proprietari alla loro rete.
Una struttura analoga, ma con una connotazione forse più orientata agli aspetti biologici dei boschi, è il Fondo Biodiversità e Foreste (5) , nato nel 2021 su iniziativa di ricercatori del settore e Associazioni ambientaliste
Sono numerose le iniziative locali tramite cui Associazioni o Comitati sono riusciti a reperire le risorse per acquisire siti di rilevanza naturalistica. Citiamo, senza voler fare alcun tipo di graduatoria, l'Associazione Burchvif (6) di Borgolavezzaro (Novara), che gestisce una trentina di ettari di aree umide (di cui all’incirca un terzo acquisite direttamente, un terzo di proprietà della Federazione Nazionale Pro Natura e un terzo ottenuto in concessione o comodato d’uso) e l’Associazione Canale Ecologia (7) di Canale d’Alba (Cuneo), che possiede l’Oasi di San Nicolao e la Riserva di Valle Oscura, circa 60 ettari di terreno prevalentemente boscato.
Nella zona di Cavallermaggiore (Cuneo) è attivo il progetto “Punctiures” (8) , ideato da Alfredo Zinola e gestito in collaborazione con la Federazione Nazionale Pro Natura. In questo caso si tratta di ricreare piccole arre rinaturalizzate nella pianura cuneese, allo scopo di proteggere la biodiversità ancora presente e soprattutto favorirne l’irradiazione in aree contigue.
Da pochi mesi è attivo il progetto “Oasi delle Terrazze”, curato dalla neonata Associazione “Langa Silvatica” (9), che si pone come obiettivo primario l’acquisto di un bosco a Lequio Berria, in Alta Langa.
Sai a cosa corrisponde un ettaro?
10.000 metri quadri
1,4 campi da calcio
Gli ecosistemi forestali del territorio astigiano sono in larga prevalenza costituiti da formazioni degradate, involute, floristicamente impoverite, caratterizzate da un sottobosco banale, semplificato e monotono, in cui figurano specie ad ampia adattabilità.
Tale situazione è generalmente connessa con un forte inquinamento da robinia (Robinia pseudoacacia). Grazie all’intenso ombreggiamento che produce, alla rapidità della sua moltiplicazione vegetativa e del suo accrescimento, all’efficienza con cui i suoi apparati radicali occupano gli orizzonti superficiali del suolo e al marcato arricchimento in azoto del terreno di cui è responsabile, questa specie di origine nordamericana tende a sostituirsi alla vegetazione autoctona originaria (in ciò favorita dalla ceduazione su cicli brevi), formando popolamenti spontanei pressoché puri.
L'Italia, e il Piemonte in particolare, dispongono di discrete superfici boschive, anche se concentrate in prevalenza nell’ambito alpino. Benché in tempi recenti si sia registrato un oggettivo aumento della superficie forestale (in termini di mera estensione), è tuttavia necessario considerare la scarsa qualità delle compagini boschive di neoformazione. I boschi di pianura e di collina spesso risultano degradati a causa di tagli scriteriati e prelievi irrazionali e dal conseguente ingresso di specie alloctone.
In tali condizioni, tutti i servizi ecosistemici del bosco ricordati precedentemente, tra cui l’assorbimento di anidride carbonica, vengono fortemente ridimensionati.
Si sono tuttavia conservati piccoli lembi di formazioni forestali naturaliformi prossime alla condizione di equilibrio ecologico, in cui si associano numerose latifoglie decidue autoctone.
Di grande valore naturalistico, questi boschi trattengono al loro interno (sul piano della struttura vegetazionale, della composizione floristica, delle valenze fitoclimatiche, delle dinamiche ecologiche ed evolutive, ecc.) un’eco delle antiche foreste climatogene primarie postglaciali.
Per approfondire:
National Trust: https://www.nationaltrust.org.uk
Fondo Ambiente Italiano: https://fondoambiente.it
Fondo Forestale Italiano: https://www.fondoforestale.it/
Fondo Biodiversità e Foreste: https://www.fondobiodiversita.it/
Associazione Burchvif: http://www.burchvif.it
Canale Ecologia: https://www.facebook.com/CanaleEcologia
Progetto Punctiures: https://www.pro-natura.it/lettore-news/punctures-project.html
Associazione Langa Silvatica: https://www.langa-silvatica.org/progetti/oasi-delle-terrazze
Associazione Terra Boschi Gente Memorie: http://web.tiscali.it/muscandia/
Federazione Nazionale Pro Natura: https://www.pro-natura.it
Circolo Legambiente Valtriversa: http://www.legambientevaltriversa.it
Oasi Lago Freddo: https://www.pro-natura.it/lettore-news/oasi-lago-freddo.html